
“Lo smartphone perde consistenza fisica fino quasi a sparire, confondendosi con uno sfondo indefinito: questo perché la riflessione – mai davvero risolta – sul ruolo esistenziale che questi dispositivi hanno assunto nella società contemporanea suscita inquietudine.”
Quest’opera è forse la più enigmatica della serie Mirror Vacuum. Il soggetto è nudo, ma ancora una volta privo di volto. Il blu dello sfondo, profondo e fluido, capace di suggerire un’immersione nell’inconscio. Il corpo, esposto ma anonimo, denuncia la paradossale nudità dell’era digitale: ci si espone sempre di più, ma senza mai mostrarsi davvero. È una figura che cerca sé stessa, ma che finisce per perdersi nel riflesso del proprio telefonino, strumento che si fonde misteriosamente con il resto della scena.
Tecnica mista (acrilici, pastelli e sabbia pomice) su tela
40x40cm
2024